Negli anni, tante anzi tantissime figure si sono aggiunte a quelle che una volta erano semplicemente: l’organizzatore di viaggi ( Tour Operator o Tour Organizer) e il venditore di viaggi ( travel agent o agente di viaggio)
Complice l’avvento di internet, alcune figure hanno perso un po’ del loro “smalto”, del loro fascino e allora – come spesso succede- gli si cambia nome, gliene si dà uno possibilmente usando un inglesismo et voilà, si va a creare una nuova figura professionale che spesso viene ammantata di fascino e mistero.
Nel mondo del turismo è successo proprio cosi: con l’arrivo di Internet, le Agenzie viaggi hanno perso indubbiamente terreno verso altri competitor. I clienti, hanno pensato che recarsi fisicamente in un’agenzia viaggi fosse “superato” , “da vecchi”.
In fondo internet permette a tutti di prenotarsi un viaggio in autonomia, e molti hanno pensato che fosse un gioco da ragazzi. Forse talvolta lo è anche, ma non sempre aggiungo io.
Sul fronte agenzie di viaggio è verissimo che molte “sono rimaste al palo” ed hanno continuato a proporre pacchetti di viaggio precostituiti, settimane in villaggio molto semplici e i clienti si sono sentiti poco capiti; da un lato coloro che questi pacchetti semplici li trovavano in Agenzia hanno cominciato a trovarli anche online, senza perdere tempo e magari risparmiando anche qualcosina.
Coloro i quali invece cercavano qualcosa di complesso, quindi itinerari e tour particolari non hanno identificato negli agenti di viaggio generalisti degli specialisti di prodotto.
Il cliente deve aver pensato che finche si tratta della settimanella in villaggio in Sardegna si poteva andare anche in agenzia, ma se avesse avuto bisogno di consulenza per un viaggio diciamo alle Hawaii, forse la classica agenzia sotto casa non era la scelta giusta.
infatti, le Agenzie viaggio ancora oggi sono percepite un po’ come quelle attività generaliste, non specializzate che vendono un po’ di tutto. In agenzia viaggi può entrare chiunque senza appuntamento- generalmente si tratta di negozi che si trovano al piano strada- e chiedere dal biglietto del treno, al viaggio in Patagonia.
Questo è il motivo principale per cui sono sorte altre figure professionali più verticalizzate, più specifiche.
Se infatti voglio andare in Patagonia e mi rivolgo alla mia Agenzia Viaggi sotto casa, i casi sono due: o avrò una fortuna sfacciata perchè qualcuno conosce e propone direttamente la Patagonia per esserci stato/aver accompagnato un gruppo, averla sempre proposta ( e qui si tratta proprio di fortuna!) oppure la persona che mi seguirà afferrerà un catalogo, comincerà a sfogliarlo insieme a me (che però nel frattempo ne saprò più di lei perché magari sono giorni che mi informo) e contatterà un tour Operator per farsi preparare un itinerario ed un preventivo.
L’itinerario cosi proposto, avrà bisogno di essere rivisto modificato e personalizzato probabilmente più volte e questo porterà a perdite di tempo spesso da ambo le parti.
Cosa succederebbe se io cercassi online un’ esperto di Patagonia e facessi preparare a lui il mio itinerario di viaggio? questa persona, essendo esperta sulla destinazione, in breve tempo saprebbe cucirmi addosso un viaggio veramente su misura ma non solo: saprebbe consigliarmi cosa vedere e cosa lasciar perdere, dove mangiare, quali escursioni effettuare, in che periodo andare e con quali mezzi spostarmi, addirittura quali sono i punti dove fare foto migliori.
Ecco, questa persona è il Travel Designer, colui che “disegna viaggi”, li programma MA generalmente non li vende. Vende la sua conoscenza nella stesura degli itinerari. Lo fa verso clienti diretti, ma lo può fare anche per un tour operator, ad esempio se gli viene affidata un’intera programmazione su una destinazione. E viene pagato per fare questo. Ma non fa le prenotazioni. Non fa le prenotazioni significa che suggerisce dove prenotare ma lascia campo libero ai clienti per farlo in autonomia.
Questo mestiere si impara sul campo viaggiando e creando relazioni, uscendo dai sentieri tracciati, approfondendo in continuazione. Diciamo che generalmente diventa travel designer chi , dopo essere stato agente di viaggi o tour operator, ha acquisito una specializzazione tale da poter essere un consigliere in materia di itinerari o di destinazioni.
Quindi diciamo che si diventa travel designer solo dopo essere stato a lungo travel agent, essersi specializzato e aver intessuto ottimi contatti locali con vari fornitori, DMC, compagnie aeree e non ci si può improvvisare.
Se desiderate diventare travel designer quindi vi suggeriamo di iniziare dall’ABC del viaggio, farvi un bel po di esperienza sul campo e poi partire.